martedì 8 luglio 2008

i bambini soldato

hanno l'età in cui i bambini occidentali abbandonano i cartoni animati per passare ai videogiochi di guerre stellari, quelle "megagalattiche". l'infanzia invece, viene rubata ogni giorno ai bambini asiatici, africani, latinoamericani. a sette, dieci, dodici anni, la loro guerra non è un gioco, non è virtuale, è quella vera, terribile, lastricata di odio, morte, sangue, atrocità. bambini senza ricordi, con sguardi vuoti, o allucinati dalle droghe. sono i baby-soldato.
sono piu di 300.000 i minori di 18anni impegnati in conflitti nel mondo.
baby-soldato utilizzati il più delle volte come carne da cannone...mandati avanti su campi minati, per aprire la strada all'esercito. prima dell'azione militare li eccitano riempendoli di droga. cocaina, anfetamine o polvere da sparo bruciata e miskiata col riso, succo di canna da zucchero o hashish. l'uso di armi automatiche e leggere ha reso piu facile l'arruolamento dei minori, inoltre i ragazzi non chiedono paghe e si fanno indottrinare e controllare più facilmente di un adulto.
per i ragazzi ke sopravvivono alla guerra e non hanno riportato ferite o mutilazioni, le conseguenze sul piano fisico sono cmq gravi... stati di denutrizione, malattie della pelle, patologie respiratorie e dell'apparato sessuale, incluso l'aids. inoltre, ci sono le ripercussioni psicologiche dovute al fatto di essere stati testimoni o aver commesso atrocità.
nella convenzione contro il lavoro infantile si proibisce espressamente il reclutamento di ragazzi al di sotto dei 18anni da parte delle forze combattenti. carta straccia per molti paesi e non solo per quelli del Terzo mondo, ke pure l'hanno sottoscritta. anke il "civilissimo" occidente arma i minorenni: canada, stati uniti, australia, olanda e gran bretagna ammettono nei propri ranghi militari ragazzi non ancora diciottenni. il record negativo è della marina di sua maestà britannica con il limite di arruolamento a soli 16anni e negli stati uniti a 17anni.

"...un ragazzo cercò di scappare dai ribelli, ma lo presero...le sue mani erano legate e loro ci chiesero di ucciderlo. mi sentii male. lo conoscevo da prima. venivamo dallo stesso villaggio. rifiutai di ucciderlo e mi dissero ke mi avrebbero sparato. mi puntarono contro un fucile, così dovetti farlo. il ragazzo mi chiese: "perchè lo fai?". risposi che non avevo scelta. dopo che lo uccidemmo, ci fecero bagnare le braccia nel suo sangue. dissero che dovevamo farlo, così non avremmo più tentato di scappare. ancora sogno quel ragazzo del mio villaggio che ho ucciso. lo vedo nei miei sogni e lui mi parla e dice che l'ho ucciso per niente. e io piango" (Susan, 16anni, rapita dal Lord's Resistance Army, in Uganda).

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